Dove trovare lavoro

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E’ tutto pronto: ho la tabella di marcia, so che cosa devo fare e sono determinata e impaziente.
Ma dove lo trovo il lavoro?
Siccome deve essere lavoro remoto, ovviamente lo trovo online.

Ci sono in realtà molti posti dove si può cercare e si trovano tantissimi articoli che ci consigliano un posto o l’altro. Questi “posti” magici si chiamano marketplace: cioè siti che fanno da intermediari tra chi ha bisogno di un servizio (cliente) e chi può offrire quel servizio.
Esistono marketplace di qualunque tipo e esistono esempi di successo in ogni ambito.
Su NomadiDigitali c’è un bell’elenco di siti utili per esempio: http://www.nomadidigitali.it/risorse/offerte-e-opportunita-di-lavoro-freelance/

Qui bisogna impegnarsi: ho fatto ricerche su Google, ho letto pro e contro, ho letto guide.
Ho scelto i siti da cui voglio partire (Italki e Upwork, ma ne parliamo in un’altra occasione).

Quello che accomuna tutti i siti è il modo di porsi: c’è tanta concorrenza e non si può sperare di emergere e trovare dei clienti se non ci si dedica seriamente.
Quindi la prima cosa da accettare per me è: cercare lavoro è il mio lavoro. Almeno per il momento. Ci devo dedicare tempo e impegno.
I principali passi di cui occuparsi sono creare ottimi profili, essere costanti nel frequentare i siti scelti, mandare proposte efficaci. Mi sono studiata un sacco di articoli e video sull’argomento e ho tratto alcune conclusioni.

Il profilo

Non basta scrivere due righe ed elencare le proprie capacità; lo fanno tutti, è noioso, non dice molto di me. Certo un curriculum serve, ma la presentazione iniziale deve essere un’altra.
La chiave in questo caso è pensare a chi legge: se voglio lavorare con qualcuno vorrei che quel qualcuno fosse capace, interessante, pro-attivo. Allora quando mi presento devo cercare di fare capire che sono interessata al progetto del cliente, che ho qualcosa da offrire, che sono una persona con cui è piacevole lavorare.
Devo cercare di parlare poco delle mie qualifiche e molto di quello che avrà il cliente: per esempio nel caso di progetti inerenti la grafica sarà utile sottolineare che “ti serve una grafica che metta in risalto le tue idee; hai bisogno di comunicare in modo chiaro; ti offro immagini che aiutino i tuoi prodotti ad emergere”.
Un’altra cosa che piace alle persone è una storia; quindi anche raccontare una storia a chi legge è un modo per creare interesse, per coinvolgere e incuriosire. Questo sarà il mio prossimo esperimento, provare a raccontare una storia, invece che parlare di lavoro; ma credo che sia un passo che va studiato bene.

La presenza costante

Non si ottengono risultati dall’oggi al domani, bisogna persistere. Sembra essere l’unica chiave che garantisce un certo risultato.
Ogni sito è diverso, ma generalmente ogni sito fornisce strumenti per essere presenti: si può trattare di leggere ogni giorno le proposte di lavoro pubblicate (ogni giorno, per almeno un’ora) oppure si può trattare di farsi notare attraverso i canali offerti (sezione di scambio tra utenti, forum, domande&risposte; l’importante è farlo ogni giorno, per un tempo utile).
In ogni caso devo mettere in conto di essere regolare e di non scoraggiarmi.

Le proposte

Quando si tratta di ottenere un lavoro rispondendo ad un’offerta, il modo in cui si scrive la proposta è fondamentale; in alcune situazioni il cliente guarderà solo la tariffa proposta e in questo caso non è in mio potere fare nulla (a parte svendermi, ma è fuori questione). Ma in tutti gli altri casi è il mio messaggio quello che può fare breccia e indurre il potenziale cliente e guardare il mio profilo e contattarmi.
Dunque devo studiare come si fa una buona proposta; ci sono tantissimi consigli online, non si può seguirli tutti, dato che sono anche contraddittori a volte. Però ho selezionato quelli che mi convincono di più:

  • essere onesti e mai piagnucolosi;
  • dimostrare di avere letto l’annuncio (a quanto pare la gente si propone senza sapere per che cosa?!), parlare al cliente del progetto, mostrando interesse e di avere già idee;
  • essere amichevoli ma rispettosi;
  • eventualmente fare domande e invitare a parlarne meglio;
  • definire chiaramente che cosa si offre e come si svolge il lavoro (affidabilità: un cliente potrebbe non sapere che cosa lo aspetta ed essere guidato lo fa stare tranquillo);
  • alcuni sostengono sia necessario elencare anche le proprie capacità, alcuni credono non sia la sede corretta per incensarsi.

Si può preparare un template da personalizzare di volta in volta: si rischia di essere impersonali e quindi va fatto con attenzione, ma può essere d’aiuto.

Situazione: sempre a Valencia; da due mesi mi alzo presto con costanza; ho messo in pratica i consigli su tabella di marcia e regolarità; ho controlli abituali con la mia accountability partner; da un paio di settimane ho iniziato a rispondere ad annunci su Upwork e ho avuto un contratto concluso per un’illustrazione e un contratto in corso per un libro illustrato, ho avuto un colloquio su Skype; ho uno studente su Italki.

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